Visite: 930

Pratiche a rischio inappropriatezza? Choosing Wisely Italy ha pubblicato due nuove schede di raccomandazioni che riguardano la riabilitazione cardiaca e il lavoro dei pediatri. Raccomandazioni che salgono ora in totale a 280 e che sono inserite nel progetto Fare di più non significa fare meglio, che ha l’obiettivo di favorire il dialogo dei medici e degli altri professionisti della salute con i pazienti e con i cittadini su esami diagnostici, trattamenti e procedure a rischio di inappropriatezza in Italia, per giungere a scelte informate e condivise.

Nel dettaglio sono 5 le raccomandazioni per la riabilitazione cardiaca e la prevenzione messe a punto da ITACARE-P (Italian Alliance for Cardiovascular Rehabilitation and Prevention), associazione di promozione sociale del terzo settore, costituita nel 2021:

  1. non eseguire un test di ricerca di ischemia nel follow-up delle sindromi coronariche croniche nel paziente stabile e asintomatico (qui il dettaglio e le fonti bibliografiche);
  2. non prescrivere Antagonisti della Vitamina K se il paziente non ha controindicazione all’uso dei NAO, Nuovi Anticoagulanti Orali o Anticoagulanti Orali Diretti (qui il dettaglio e le fonti bibliografiche);
  3. non richiedere sistematicamente un ECG-Holter nei pazienti con cardiopalmo extrasistolico sporadico qualora sia già stata esclusa una cardiopatia strutturale (qui il dettaglio e le fonti bibliografiche);
  4. non controllare routinariamente ogni anno con ecocolorDoppler una stenosi carotidea inferiore al 50% (qui il dettaglio e le fonti bibliografiche);
  5. non prescrivere benzodiazepine e antidepressivi serotoninergici (SSRI) dopo un evento cardiovascolare acuto senza prevedere una rivalutazione a distanza (qui il dettaglio e le fonti bibliografiche).

La lista è stata creata attraverso l’identificazione da parte del Comitato Scientifico di ITACARE-P di 8 pratiche a elevato rischio di inappropriatezza nell’ambito della Cardiologia Preventiva e Riabilitativa, da cui estrarre le 5 più rilevanti per una maggiore diffusione tra professionisti della salute e pazienti.

Sul fronte del lavoro dei pediatri, invece, queste le raccomandazioni messe a punto dalla Società Italiana di Pediatria per Choosing Wisely Italy:

  1. non sostituire una attenta igiene delle mani con il solo uso dei guanti (qui il dettaglio e le fonti bibliografiche);
  2. non tralasciare un’attenta disinfezione della cute del bambino con soluzioni antisettiche a base alcolica e quella del neonato con clorexidina o iodofori prima di qualsiasi procedura chirurgica (qui il dettaglio e le fonti bibliografiche);
  3. non eseguire la profilassi antibiotica peri-operatoria quando questa non sia necessaria (qui il dettaglio e le fonti bibliografiche);
  4. non somministrare l’antibiotico per la profilassi peri-operatoria prima dei 60 minuti precedenti l’incisione chirurgica e non proseguirlo successivamente all’intervento se non in presenza di indicazioni specifiche (qui il dettaglio e le fonti bibliografiche)
  5. non trascurare il rischio di colonizzazione del paziente da parte di microrganismi multi-resistenti (qui il dettaglio e le fonti bibliografiche).

In questo caso il documento è stato realizzato applicando il metodo di appropriatezza RAND/UCLA da parte di un gruppo multidisciplinare di esperti appartenenti a varie società scientifiche italiane, composto da pediatri, neonatologi, specialisti in malattie infettive, chirurghi pediatrici, anestesisti, farmacologi e microbiologi.

Una grande attenzione al tema della salute che inquina, poi, è stata al centro di recente anche delle attenzioni dell’ultimo Consiglio Nazionale della FNOMCeO, dove Guido Giustetto, presidente dell’OMCeO di Torino, ha illustrato gli ultimi dati di Choosing Wisely e Isde, spiegando, ad esempio, come una macchina per la risonanza magnetica in un anno produca tanta anidride carbonica quanto un’auto che viaggia per 500mila chilometri.

«Il sistema salute, il sistema delle organizzazioni sanitarie – ha spiegato al Tg Sanità della Federazione il presidente torinese Giustetto – contribuisce in una parte che non è proprio piccola al riscaldamento globale. Alcuni studi calcolano questo valore intorno al 4-4,5%. Quindi l’insieme delle nostre attività genera anch’esso un aumento delle temperature».
Tra gli esempi concreti citati oltre alla produzione di CO2 con le risonanza magnetiche, anche gli esami del sangue che contribuiscono a produrre anidride carbonica e quindi ad aumentare il calore: ogni mille test del sangue si inquina come se si percorressero 700 chilometri in auto.

«Da qui l’importanza – ha concluso Guido Giustetto – di rendere consapevoli le persone, ma anche i nostri colleghi, di questo fenomeno, e di muoverci in concreto: quando decidiamo di prescrivere una risonanza o un esame del sangue, ricordiamoci che, se non è essenziale, se non è appropriata, se non è importante oltre a fare una cosa inutile e a sprecare risorse, facciamo anche un danno perché aumentiamo il problema delle temperature e quindi la crisi climatica che stiamo vivendo».

Guarda il video del presidente di OMCeO Torino Guido Giustetto:

 Qui il comunicato stampa FNOMCeO

Chiara Semenzato, giornalista OMCeO Venezia