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[Ultimo aggiornamento 10.02.2023]

Un medico attento ai bisogni del paziente e capace di cogliere e affrontare le sfide della professione. La sanità veneziana piange il professor Antonio Novello, pioniere dell'Ortopedia e per decenni primario all'Ospedale di Dolo. Avrebbe compiuto 95 anni il prossimo 11 giugno.

Nato a Sambruson nel 1928, il professor Novello ha speso tutta la sua vita professionale in Riviera del Brenta, portando il reparto di Ortopedia, che al suo arrivo ancora non esisteva, a livelli d'eccellenza. Si era laureato a Padova nel 1955, per specializzarsi nello stesso ateneo 5 anni dopo in Ortopedia e Traumatologia, e in Radiologia nel 1962. È stato a lungo, fino al 1980, docente di Anatomia umana. Per ben 57 anni è stato iscritto all'OMCeO veneziano.

«Sapeva leggere - racconta la figlia Antonella, pediatra e medico legale, ospite di recente di un webinar dell'Ordine - i bisogni concreti e, senza troppi, voli pindarici, trovava le soluzioni. Quando i vecchi morivano per le fratture al femore, ha introdotto le protesi dell'anca, che allora non si facevano. In Riviera, nelle fabbriche di scarpe, spesso gli operai si tagliavano le dita. Allora lui ha pensato alla chirurgia della mano».
La sua sfida, vinta, più importante, però, è stata la creazione sempre a Dolo del primo Centro regionale di Chirurgia ortopedica infantile per neurolesi, in collaborazione con l'associazione La Nostra Famiglia: i bambini arrivavano da lui a Dolo da tutta Italia per curarsi.

Tanti i messaggi di cordoglio arrivati da pazienti e colleghi: c'è chi lo descrive come "un grande chirurgo che ha fatto miracoli per tanti bambini... Non li fanno più così!" e chi lo ringrazia "per avermi messa in piedi tantissime volte e per essersi seduto tante volte al letto di ospedale per farmi compagnia". 
«Papà la sera - ricorda ancora la figlia - prima di andare a letto telefonava sempre in reparto per sapere come stavano i pazienti. Ricordo una volta che eravamo in montagna a sciare e finita la pista abbiamo chiesto dove fosse papà. C'era stato un tamponamento a Dolo e lui era corso a casa ad aiutare, anche se non era reperibile».

Un medico, il professor Novello, chirurgicamente bravissimo: nato mancino, diventato ambidestro, con una manualità operatoria rara. Ma era soprattutto un medico umano, asciutto, senza troppi fronzoli, molto disponibile e professionalmente molto corretto, che dava a tutti, anche al senzatetto ubriaco, la stessa attenzione e cura. Un medico che per le sue ricerche e per apprendere le tecniche più innovative ha girato il mondo, dagli Stati Uniti all'Inghilterra alla Francia, e che «è morto - racconta commossa Antonella - con un libro in mano di Medicina operatoria. È morto sognando di operare ancora».

Il professor Novello lascia i 4 figli Giorgio, Antonella, nostra collega, Sergio e Fabio: a loro e ai loro familiari le più sincere condoglianze del presidente Giovanni Leoni, della coordinatrice della Commissione Pari Opportunità Cristina Mazzarolo, del Consiglio direttivo e dell'Ordine tutto. I funerali saranno celebrati sabato 11 febbraio alle ore 10 nella chiesa di Sambruson.

La foto del professor Novello ci è stata gentilmente fornita dalla famiglia che l'ha scelta perché «sia ricordato sempre così. Ti accolgano tutti i bambini che hai amorevolmente curato!».

L'omaggio dedicato al professor Novello dal Gazzettino di Venezia del 09.02.2023: pdf LuttoNovello GazzettinoVe09 02 2023
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L'omaggio dedicato al professor Novello dalla Nuova Venezia del 10.02.2023: pdf LuttoNovello LaNuova10 02 2023 (97 KB)