Si chiude con una sentenza pubblicata ieri, giovedì 23 maggio 2024, dal Tar del Lazio, che ha giudicato corretto l'operato della FNOMCeO, un contenzioso aperto dal presidente della CAO nazionale Raffaele Iandolo. Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato stampa con il commento del presidente Filippo Anelli. «Il dialogo e non la contrapposizione - sottolinea - sono la via maestra per raggiungere gli obiettivi comuni nell’interesse generale dell’Ente, evitando situazioni che portino ad una instabilità dell’attività istituzionale».
COMUNICATO STAMPA FNOMCeO DEL 24.05.2024
È stata pubblicata in data 23 maggio 2024 la sentenza del Tar Lazio N. 10415/24 che ha radicalmente respinto il ricorso proposto dal dottor Raffaele Iandolo, Presidente della Commissione Albo Odontoiatri nazionale, contro la deliberazione n. 1 del 20/02/2023 approvata dal Consiglio Nazionale con la quale è stato integrato il Regolamento interno della FNOMCeO sulla disciplina degli organi interni della Federazione.
Un ricorso straordinario proposto al Capo dello Stato poche settimane dopo il conferimento ai medici e odontoiatri italiani della Medaglia d’Oro al Valore della sanità pubblica.
In particolare, il Presidente Iandolo aveva contestato il potere del Consiglio Nazionale di poter regolamentare le modalità di funzionamento degli organi interni. Invece il Giudice amministrativo ha confermato la totale legittimità dell’operato della Federazione che ha esercitato correttamente i suoi poteri, previsti dalla legge. Non ha quindi leso e prevaricato nessuno, anzi l’operato della FNOMCeO è stato riconosciuto pienamente legittimo e rispettoso dei diritti di tutti i soggetti coinvolti.
Si chiude così una fase di instabilità determinata da una serie di ricorsi con i quali il Presidente Iandolo ha voluto demandare alla magistratura soluzioni che erano disponibili attraverso il dialogo e il confronto, che nessuno ha mai rifiutato. Una disponibilità concreta con la quale il Comitato Centrale ha sempre messo il Presidente Iandolo e la CAO nazionale nella condizione di poter esercitare compiutamente il suo ruolo, senza alcuna rinunzia o limitazione.
Il dialogo e non la contrapposizione è la via maestra per raggiungere gli obiettivi comuni nell’interesse generale dell’Ente, evitando situazioni che portino ad una instabilità dell’attività istituzionale, come la sentenza dimostra.
Filippo Anelli, presidente FNOMCeO
In allegato: la sentenza integrale del Tar del Lazio: pdf SENTENZA TAR LAZIO 10415(163 KB)