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La sanità italiana piange la prematura scomparsa del professor Federico Rea, luminare della chirurgia toracica e in ambito trapiantologico, punto di riferimento anche per la cura delle neoplasie polmonari. Aveva 68 anni. Era direttore della cattedra e della Divisione di Chirurgia Toracica dell'Azienda Ospedaliera di Padova e, nonostante la malattia che lo aveva colpito da qualche tempo, fino a pochi giorni fa era in sala operatoria: l'ultimo intervento sabato scorso a un paziente di 73 anni.
Il professor Rea si era laureato in Medicina e Chirurgia all'ateneo patavino nel 1982 per poi specializzarsi in Chirurgia Toracica, disciplina che ha elevato a livelli di eccellenza nazionale. Al suo attivo oltre 4mila interventi e più di 300 articoli pubblicati sulle riviste scientifiche internazionali. Non è stato, però, solo un chirurgo di qualità tecniche altissime, ma anche un pioniere e un innovatore della sua materia e un uomo di infinità umanità, che ha salvato e ridato la vita a migliaia di ammalati. 

Qui il ricordo e l'omaggio del presidente dell'OMCeO veneziano e vicepresidente FNOMCeO Giovanni Leoni:

«Il Professor Federico Rea discendeva da una scuola chirurgica nata negli anni '80 a Padova con origine dal Professor Giuseppe Pezzuoli (Maranello 21.04.1920 - Modena 23.08.2010) .
Pezzuoli è stato un chirurgo e cardiochirurgo italiano, innovatore della chirurgia toracica e pioniere in Italia per gli studi sul trapianto del polmone.
La scuola comprendeva in successione il Professor Francesco Sartori (Teramo 07.03.1939), Caposcuola nella Chirurgia Toracica europea e Professore ordinario e Direttore della Divisione di Chirurgia Toracica presso l'Università degli Studi di Padova dal 1992, e il Professor Francesco Calabrò, Chirurgo toracico, che è stato Coordinatore del Centro Regionale Trapianti del Veneto e ha operato a Padova e Verona dal 1971 al 2013, anche lui tra i pionieri dei trapianti di polmone.
Una storia di successi per tutto l’ambito della Chirurgia Toracica di Padova e nel 1995 fu realizzato il primo trapianto monolaterale (seguito solo un anno più tardi dal primo a interessare entrambi gli organi).
Il Professor Rea, erede della scuola, da sempre si era interessato di trapianto polmonare frequentando dapprima, nel 1989, il Lung Transplant Program a Toronto (Canada) del Toronto General Hospital, diretto da J.D.Cooper, e nel 1994 il Barnes Hospital della Washington University, St. Louis (U.S.A.), diretta da G. Patterson. Ha svolto attività assistenziale e di ricerca presso la Chirurgia Toracica di Padova, dapprima come Assistente Ospedaliero e poi come Ricercatore Universitario. È diventato a sua volta nel 2006 Professore Ordinario di Chirurgia Toracica presso l’Università degli Studi di Padova. Nel 2021 il numero dei trapianti del suo reparto arrivava a 500.

Negli articoli viene riportato che Rea è entrato in sala operatoria il 4 luglio scorso per il suo ultimo intervento per poi cedere definitivamente alla malattia pochi giorni dopo. Non è il primo chirurgo che conosco personalmente che decide di finire la sua vita così, perfettamente consapevole del suo destino ma deciso a lavorare fino all’ultimo per curare i suoi pazienti.

Abbiamo condiviso da giovani negli anni '80 il percorso di specializzazione in Chirurgia a Padova, lui in Toracica e io in Generale, quando la Chirurgia Toracica non era ancora un reparto autonomo, ma una sezione della Clinica Chirurgica diretta dal Professor Peracchia e ci siamo rivisti in seguito periodicamente negli anni ad alcuni eventi.

Aveva conservato intatti tutta la sua caratteristica simpatia campanail suo entusiasmo.
Mi auguro che la vita professionale di Federico Rea sia un esempio per tutti noi, per i nostri giovani colleghi, per i tutti i cittadini, in particolare per i suoi ultimi momenti, simbolo di una dedizione assoluta e rara alla professione e ai suoi pazienti.

Condoglianze visissime alla sua famiglia, ai colleghi del reparto di Chirurgia Toracica e a tutta l'Azienda Ospedale Università di Padova da OMCeO Venezia, dal Consiglio Direttivo e dal sottoscritto» (Giovanni Leoni).

Sottolineandone tutti l'infinita professionalità e le straordinarie doti umane, dalla spiccata sensibilità alla grande generosità e attenzione agli altri, immediati e numerosi i messaggi di cordoglio arrivati alla famiglia dalle istituzioni e dal mondo sanitario, a partire dal presidente del Veneto Luca Zaia e dall'assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin, ma anche dal direttore generale dell'Azienda Ospedale Università di Padova Giuseppe Dal Ben e da Daniela Mapelli, rettrice dell’Università di Padova. Attestazioni di stima che riporta oggi anche la stampa: