Visite: 461

In poche settimane la Omicron ha smesso di essere la quindicesima lettera dell’alfabeto greco per diventare la ben più famosa denominazione di una variante virale Covid-19 che secondo il premier britannico Boris Johnson – che di Covid se ne intende perché è finito in rianimazione anche lui tempo fa – prima o poi ci infetterà tutti.

Con questa incoraggiante prospettiva a noi resta la scelta di essere contagiati da vaccinati e con la terza dose fatta o prendercela “nature” e succeda quello che deve succedere. La differenza non è sottile. Le conseguenze globali sono troppo amare per essere considerate a Natale.

Tra pochi mesi, forse settimane, questa variante sarà dominante anche in Italia. Per capirlo ci dovremo affidare a capacità di sequenziamento sempre più rapide e raffinate, vista la mole dei casi rapidamente in aumento da processare. Unica consolazione: la Omicron sembra meno letale della Delta, che comunque è sempre in attività e ne sanno qualcosa tutti i colleghi dal Pronto Soccorso alle Malattie Infettive, alle Medicine a vario titolo trasformate in reparti Covid, per finire con le Terapie Intensive.
Un abbraccio virtuale a tutti coloro che lavorano in questi reparti e si sono dovuti rimettere i camici integrali: ne avete bisogno, gente, in particolare in questo periodo. Con buona pace dei no vax – a cui consiglio un momento di produttiva riflessione almeno in questo periodo – ma naturalmente potrei sbagliarmi, si profila all’orizzonte l’obbligo vaccinale globale a partire da tutti i dipendenti delle amministrazioni pubbliche e private, obbligo in discussione al governo in questi giorni.

Del resto nel 1994 la Corte costituzionale scriveva che la salute “implica e comprende il dovere dell’individuo di non ledere né porre a rischio con il proprio comportamento la salute altrui, in osservanza del principio generale che vede il diritto di ciascuno trovare un limite nel reciproco riconoscimento e nell’eguale protezione del coesistente diritto degli altri”.

E visto il record di impennate di contagi con il mantenimento di molte aperture, dovremo vedere gli effetti delle nuove misure, mentre Alessandro Vergallo, presidente nazionale degli anestesisti, conclude: «Se la politica continuerà a proporre la moltiplicazione dei posti letto in intensiva e area medica come unica soluzione per fare fronte al peggioramento dell’ondata pandemica, aggirando la soglie limite previste ed incurante della carenza cronica degli organici medici e delle condizioni di lavoro dei sanitari, allora non escludiamo azioni di protesta dei medici anestesisti e di Pronto soccorso, fino allo sciopero». Questa la situazione.

Non so se torneremo a un nuovo lockdown generale, e francamente spero di no, ma se si arriva a consigliare l’uso delle mascherine Ffp2 sui mezzi di trasporto, in cinema e teatri, ecc., pur di tenere aperto il tutto, bisogna ricordare che non basta solo indossarle le Ffp2.
Infatti queste mascherine, per essere realmente protettive, devono essere completamente aderenti su tutto il perimetro del viso e dopo un po’ ci si renderà conto che se si usano correttamente è difficile parlare a lungo, visto che è necessario respirare solo attraverso il loro filtro. Dopo un certo tempo manca il fiato anche ai sani.
Questi strumenti sanitari ad alto filtraggio, infatti, sono concepiti per proteggere non per chiacchierare, e in ospedale e negli studi medici e odontoiatrici, se servono, si adoperano una volta e si cambiano dopo l’uso. Quindi per la gente comune è ragionevole consigliare di cambiare mascherina almeno ogni giorno o la protezione sarà minima o nulla rispetto a quella prevista in origine proprio nelle situazioni a rischio.
Lo so che non è proprio un editoriale natalizio classico, ma credo che sia al passo con i tempi, e fra i regali considerate un bel pacco di mascherine Ffp2 per chi amate di più: in certi ambienti potrebbero fare la differenza.

Per noi Ordinisti e alle nostre Segreterie si prospettano dei prossimi giorni di lavoro intenso. Una legge nuova di zecca ha trasferito dalle aziende sanitarie alle nostre istituzioni il controllo del rispetto dell’obbligo vaccinale dei nostri iscritti per l’esercizio della professione.
Gli elenchi sono arrivati dalla Federazione Nazionale (FNOMCeO): incrociando codici fiscali, gli elenchi dei vaccinati, quelli degli iscritti, le Pec di richiesta dati per i colleghi che non risultano in regola nel database già partite, questi ultimi hanno cinque giorni di tempo per rispondere sulla motivazione, poi scatterà automaticamente la sospensione dall’esercizio professionale ex lege.
A tale proposito sarà totale il nostro supporto ai colleghi della medicina generale, che hanno il compito di certificare l’eventuale esenzione di tutti i cittadini tenuti all’obbligo vaccinale sulla base del rispetto della normativa ministeriale, per evitare pressioni indebite di ogni genere con la collaborazione del nostro ufficio legale e, se servirà, anche dell’Ordine degli Avvocati.

Ringrazio il Consiglio dell’Ordine già convocato anche in questi giorni per le delibere necessarie, il Presidente Giuliano Nicolin e tutta la Commissione Odontoiatri, il Presidente Samuele Danese e il Collegio dei Revisori dei Conti, l’Esecutivo con il Vicepresidente Maurizio Scassola, il Segretario Paolo Sarasin e il Tesoriere Gabriele Crivellenti. Ringrazio anche la Fondazione Ars Medica con il Presidente Gabriele Gasparini e tutti i Gruppi di lavoro: Comunicazione con il Coordinatore Francesco Bortoluzzi, l’Addetta Stampa Chiara Semenzato e il Videomaker Enrico Arrighi; Pari Opportunità, Coordinatrice Cristina Mazzarolo; Giovani Medici, Coordinatore Luca Donolato; il Coordinatore del Liceo a Curvatura Biomedica Luca Barbacane; la Segreteria con la Direttrice Carla Carli; gli Avvocati Giorgio Spadaro e Stefano Capo; il Commercialista Piero Cagnin; l’ Assicuratore Ferdinando Barracano e tutti i colleghi che lavoreranno ovunque per la salute dei cittadini, anche di quelli che giustamente festeggiano in questo periodo.

Buon Natale e buone feste a tutti voi! Rimanete concentrati e ognuno faccia la sua parte per uscire insieme da questa situazione nel 2022.

Giovanni Leoni, Presidente OMCeO Venezia e Vicepresidente FNOMCeO