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Partendo dallo strano Capodanno di chi è di guardia si passa ad un caso emblematico delle differenze fra come si considera il Covid sui social, allo scontro fra Regione Veneto e FIMMG sui tamponi, alla richiesta del Presidente Anelli all'attenzione per chi lavora su campo, al caso del chirurgo morto subito dopo uno stressante turno in sala operatoria. Buona lettura e tanti auguri a tutti, ne abbiamo bisogno. Buon 2022.

Stamattina sono a casa, ho fatto tanti Capodanni di guardia nella mia vita in svariati ruoli, ma non questa volta. Ufficiale medico, specializzando, guardia medica, pronto soccorso, e poi tanti, una vita intera in chirurgia generale. In compenso è di turno mia moglie che non ho neanche sentito uscire di casa, probabilmente sulle 7.30, è internista e va a seguirsi il suo reparto di medicina compresa la riallestita sezione Covid con i respiratori da subintensiva. Si può dire comunque che la famiglia al lavoro oggi è rappresentata, ed io mi sento quasi in colpa. Naturalmente abbiamo fatto nella nostra vita capodanni identici alla maggior parte delle persone, “non turniste”, per fortuna  ci sono stati anche quelli.
Credo che tutti coloro che hanno scelto, chissà poi perché, una vita da turnista, in ospedale o in altri ruoli H24 abbiano esperienze simili.

Oggi non escono i giornali e quindi ci si aggiorna in tv, radio  ed in particolare sui social.

Il caso ha voluto che leggessi tra i primi il post di un signore credo tra i 50 e 60 anni, ma potrei sbagliarmi, vaccinato con 2 dosi ed in attesa della terza, in cui raccontava che il 31 si è dovuto ricoverare d’urgenza per Covid all’Ospedale Galliera di Genova. Ringraziava tutti coloro che lo stavano aiutando, nella foto era con la mascherina dell’ossigeno e la “fame d’aria” deve essere una sensazione orribile, non l’ho mai provata ma, durante la carriera, l’ho vista troppe volte.
Ho visto anche cambiare l’aspetto del paziente quando gli risolvevi il problema, in un modo o nell’altro, per quello che potevo fare io con l’aiuto degli infermieri, dall’edema polmonare, all’attacco di asma, al pneumotorace massivo, prima di dover chiamare a volte gli anestesisti  perché la terapia non era sufficiente, bisognava intubare il paziente.

Ho ben presente il senso del distacco, tra sollievo (non è più un problema tuo) e il senso di perdita (hai fatto quello che potevi fare ma non è stato sufficiente, convinciti che il caso era così) quando il paziente parte ormai sedato caricato su una barella con un piccolo corteo ed attaccato ad un monitor con qualcuno che lo ventila con un pallone di gomma da ventilazione portatile - si chiama Ambu - e va, si spera, verso un destino migliore in Rianimazione, perché ormai solo lì può essere salvato.

Così quando ho letto il commetto di un tipo che metteva in dubbio la sincerità del post e tra le altre cose scriveva “Si resta sconcertati dagli inopportuni osanna rivolti al personale del Galliera (fanno solo il loro dovere prestando l'opera previo compenso)” con decine di like al suo post ci sono rimasto  malissimo. Trovate  tutto, anche il  mio post dedicato qui: https://www.linkedin.com/feed/update/urn:li:activity:6882953892628316160/?commentUrn=urn%3Ali%3Acomment%3A(activity%3A6882780098416660480%2C6882953871447101441).
Mi limito a dire, e faccio una gran fatica, che non è con questo atteggiamento negazionista che usciremo dalla Pandemia, anche se per fortuna i social non rappresentano la realtà statistica del pensiero dell’intera nazione ma di un certo sottoinsieme sicuramente sì.

Altro problema in questo inizio anno sono i rapporti fra Regione Veneto e Medici di Medicina Generale. È partito sulla stampa in data 29/12/21 il Direttore Generale della Sanità Veneto Luciano Flor accusando i colleghi del territorio di prescrivere troppi tamponi ed in modo non appropriato, annunciando verifiche sul loro operato (allegati 1-2-3). Rispondeva Maurizio Scassola, Segretario FIMMG regionale e provinciale, in data 30/12/21 con un'intervista in cui rivendicava che, a fronte di un aumento  esponenziale dei casi e del contagio dalla Regione Veneto invece che supporto per la medicina del territorio arrivavano critiche per la prescrizione di troppi tamponi in un contesto di emergenza sanitaria documentata in atto (allegati 4-5).

In data 31/12/2021 la Regione Veneto dedicava al problema un'intera pagina sempre sul Gazzettino con dovizia di tabelle e la conclusione dell’articolo (allegato 6) era  che “complessivamente medici e pediatri hanno prescritto quasi 300mila tamponi e ne hanno fatti neanche 24mila". Alla fine i Mmg e i Pediatri di Libera Scelta - PLS - hanno prescritto a testa tra i 2.9 e i 4.5 al giorno calcolate le 9 Aulss del Veneto.
La RV in certi casi è sorprendentemente rapida ed esaustiva nel fornire certi dati, in altri casi, tipo conoscere il numero dei medici in servizio con le relative carenze fra assunti e pensionati per anno, nonostante le relative richieste dei sindacati di categoria, deficita un pò, in merito siamo fermi alla comunicazione del Dott. Mantoan del dicembre 2018, nonostante le richieste reiterate dei sindacati di categoria, ma noi siamo fiduciosi.

Mi riferisco qui in particolare al Pronto Soccorso e alla Terapia intensiva che risultavano in deficit di 150 medici prima della Pandemia, perché al successivo ed evidenziato aumento dei letti nei reparti dedicati non mi sembra che corrisponda un aumento del medici e degli infermieri, a fronte del carico di lavoro aumentato in modo esponenziale, ma potrei sbagliarmi…

Sul punto, mi permetto di sottolineare come appaia logico l’aumento della richiesta dei tamponi da parte del Mmg e Pls a fronte dell’andamento della pandemia, visto che il tempo di assistenza dei colleghi dedicato all’esecuzione di tamponi non può essere aumentato in proporzione al numero dei casi quotidiano.

Nei fatti per ogni nuovo paziente preso in carico consegue tutta la parte anamnestica, clinica e terapeutica che è compito specifico del medico al netto dei minuti necessari a eseguire un tampone nei soggetti a rischio, con i relativi tempi di vestizione e procedura del caso per singolo paziente.

Tradotto: se hai tanti più casi da trattare nella loro complessità devi delegare per forza ad altri alcuni compiti se possibile, in questo caso i tamponi, altrimenti non ne vieni fuori.

Per la cronaca, sempre sul Gazzettino, su dati del Ministero della Salute, i casi accertati di incremento giornaliero nel Veneto in data 15 dicembre 2021 erano +4.088 al giorno, quindici giorni dopo al 31 dicembre 2021 siamo arrivati a +10.376, il 15 novembre 2021 eravamo a +461 - quattrocentosessantuno - e il  titolo di testa era “Covid, l’Italia è assediata" (allegato).

Domani, 2 gennaio, che titolo mettiamo?  

Perché il bollettino di oggi, 1 gennaio, sempre del Gazzettino riferisce +14.270 positivi (allegato). E in una situazione del genere nei fatti accusiamo i medici ed i pediatri di nullafacenza a fronte di tutto il carico di lavoro aggiuntivo che si somma alla routine delle altre patologie, perché ricordo che esistono anche quelle, che si somma all’ondata di richieste specifiche Covid nei vari ambulatori?

Molto male Dott. Flor, molto male, una perdita di tempo, a mio modesto parere. Lei ha innescato una polemica sterile in una situazione in cui necessitano sinergie tra professionisti e tutela dei sanitari in prima linea tra Territorio ed Ospedale.

Concludo con una citazione dovuta al Presidente di tutti noi medici Filippo Anelli dal portale FNOMCeO: “Apprezziamo l’aumento del Fondo sanitario nazionale previsto dalla Legge di Bilancio: un incremento di 2 miliardi l’anno per tre anni, che porta lo stanziamento per il 2022 a 124,061 miliardi, che diventeranno 126,061 miliardi per il 2023 e 128,061 miliardi per il 2024. Riconosciamo al Ministro della Salute Roberto Speranza il merito di essersi impegnato, già da prima della pandemia, per cambiare l’orientamento e tornare a vedere la salute e la sanità come terreno sul quale investire, e non come un costo da tagliare, accrescendo il Fondo di dieci miliardi rispetto a poco più di due anni fa. Ora è il momento di riconoscere l’immenso e insostituibile apporto che i medici e il personale sanitario hanno dato e continuano a dare al Servizio sanitario nazionale: un contributo che ha permesso di far fronte alla crisi generata dal Covid, e, ancor prima e oltre, a tante criticità generate dalle politiche miopi del passato” (allegato comunicato, https://portale.fnomceo.it/manovra-anelli-fnomceo-bene-aumento-fondo-voluto-dal-ministro-speranza-ora-ascoltare-disagio-medici/)

Un invito quindi alle Autorità: ascoltate il disagio dei medici, gente che lavora sempre, come gli infermieri e gli altri operatori sanitari, per la salute delle persone, chi ha il potere politico ha il dovere di sostenere queste categorie in questo momento come sempre.

Ricordo, come esempio di dedizione al dovere  per tutti, il caso del collega chirurgo morto per infarto a Bari il 23 dicembre scorso dopo 12 ore di lavoro continuo in sala operatoria, dopo aver lavorato anche prima 8.00-14.00 durante la giornata. L’avevano chiamato in reperibilità finito il suo lavoro quotidiano. Aveva già dato per quel giorno come tutte le persone normali, ma lui non era una persona con una vita normale, per lui non era finita. Si era scelto una vita così. Si chiamava Raffaele Sebastiani, per quanto mi riguarda ho perso un fratello, anche se non l'ho mai conosciuto, un abbraccio alla famiglia anche da qui. https://www.ilmessaggero.it/salute/storie/raffaele_sebastiani_morto_infarto_12_ore_sala_operatoria_medico_covid_bari_ultima_ora_cosa_e_successo-6401911.html

Di questo caso, di come si arriva in certe situazioni, ne parleremo in seguito in un articolo dedicato.

Questo  è un esempio emblematico di condizioni lavorative in stato di  stress continuato molto diffuse in certe categorie, abitudini forzate che conosco bene, che combatto da una vita ed hanno suscitato in me uno stato di disagio che mi ha spinto ad essere rappresentate della categoria in vari ruoli, per dare una voce agli altri che stanno zitti e subiscono.

Per il resto, buon 2022 a tutti, ci aspettano giorni duri, inutile negarlo, ma il progresso della scienza è inarrestabile, ci saranno anche nuove varianti ma anche nuovi  vaccini e gli attuali fanno ancora bene il loro lavoro se completati con la terza dose, ci saranno nuovi pazienti ma decorsi migliori in particolare per i vaccinati, nuovi farmaci sono all’orizzonte per tutti e spero che, insieme ai vaccini che si dimostreranno fondamentali come sono sempre stati nella recente storia dell’umanità, siano il cambio di tendenza all’evoluzione della Pandemia.

Giovanni Leoni, Presidente OMCeO Venezia e Vicepresidente FNOMCeO

Allegati:

pdf La Nuova Il Mattino La Tribuna 29 12 21 Flor (238 KB)

pdf Il Gazzettino 29 12 21 Flor (166 KB)

pdf Corriere del Veneto 29 12 21 Flor (320 KB)

pdf La Nuova Il Mattino La Tribuna 30 12 21 Scassola (411 KB)

pdf Il Gazzettino 30 12 21 Scassola (280 KB)

pdf Il Gazzettino 31 12 21 R Veneto Scassola I numeri (511 KB)

pdf Anelli Comunicato Manovra 2022 (193 KB)