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Comunicato stampa n°3 del 2022 

Zone disagiate e medici di famiglia, Leoni: «Servono incentivi veri: ambulatorio e supporto amministrativo»

«Per scegliere zone a tutti gli effetti considerate disagiate, i medici di famiglia hanno bisogno di incentivi reali». Il presidente dell’OMCeO veneziano e vice nazionale Giovanni Leoni commenta così il momento di sofferenza che vive la cittadina balneare di Cavallino-Treporti a causa della mancanza di medici di famiglia, dopo che una dottoressa si è trasferita e per un’altra è arrivato il momento della meritata pensione.
«Questa situazione – prosegue il dottor Leoni – sta generando malcontento e insofferenza tra i cittadini. Ed è comprensibile dato che, da sempre, il medico di medicina generale è il primo punto di riferimento per i pazienti sul territorio. Per spingere, allora, i colleghi ad accettare di lavorare in aree decentrate o considerate “difficili” bisogna dar loro un supporto concreto: un ambulatorio, ad esempio, e personale amministrativo che li sgravi dalle incombenze burocratiche».

Sui possibili “bonus” per i sanitari la strada l’ha già aperta di recente in Veneto l’Aulss 1 Dolomiti. «Grazie alla disponibilità dei Sindaci – aggiunge il presidente Leoni – sono stati individuati degli alloggi che potranno essere dati in uso ai medici disponibili a coprire almeno 2 settimane di turni di continuità assistenziale, altro servizio d’urgenza in drammatico deficit di personale. Forse solo così, facilitando cioè l’attività professionale dei colleghi, qualcuno di loro potrà finalmente convincersi a scegliere questi territori e a prendere in carico questi pazienti».

Dottor Giovanni Leoni, presidente OMCeO Venezia e Vicepresidente FNOMCeO

In allegato:

 

 

Photo credit: Foto di Julio César Velásquez Mejía da Pixabay