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Il mondo intero piange la morte di Papa Francesco, spirato ieri mattina, lunedì di Pasqua, 21 aprile 2025. «Addio a Papa Francesco – il ricordo commosso del presidente dell'OMCeO veneziano e vice nazionale Giovanni Leoni – un onore straordinario averlo potuto conoscere, grazie a Filippo Anelli e alla FNOMCeO. Aveva un'incredibile carica di umanità e la sua vita è un esempio, essa stessa. Lui è già storia, noi dobbiamo faticare ancora qui. Spero di poterlo incontrare ancora un giorno, insieme a tutte le persone che ho perduto e che hanno avuto un significato per me».

Grande commozione è stata espressa anche dal presidente della FNOMCeO Filippo Anelli, che ha parlato del pontefice come di una luce nel buio: «Il mondo malato – ha sottolineato – perde il suo medico».

Qui il comunicato stampa diffuso ieri dalla Federazione Nazionale (anche a questo link diretto: https://portale.fnomceo.it/papa-francesco-anelli-fnomceo-il-mondo-malato-perde-il-suo-medico/).

Papa Francesco, Anelli (FNOMCeO): “Il mondo malato perde il suo medico”

“È morto Papa Francesco. Una perdita enorme, in un momento in cui uomini illuminati come lui erano una luce nel buio. Il mondo malato perde il suo medico”.

Così il Presidente della FNOMCeO, la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, appresa la notizia della morte del Pontefice. Al suo cordoglio si uniscono il Vicepresidente Giovanni Leoni, il Segretario Roberto Monaco, il Tesoriere Brunello Pollifrone, il Presidente CAO Andrea Senna, tutto il Comitato Centrale, la Cao nazionale, il Collegio dei Revisori e i Presidenti del Consiglio nazionale.

“La Chiesa – continua – come ospedale da campo: era questa la concezione di Papa Bergoglio, dichiarata in una delle prime interviste. Una Chiesa capace di accogliere, di curare le ferite, di essere sempre vicina a chi soffre, là dove serve. Sino all’ultimo giorno è voluto stare in mezzo al suo popolo, mostrando la sofferenza, portando la carezza dell’anima a bambini e a malati come lui. Non si è stancato di chiedere la Pace per tutte le terre martoriate, senza dimenticarne nessuna, facendo sentire più forte la sua voce, proprio quando la voce lo abbandonava. Non ha cessato di chiedere rispetto per l’ambiente e giustizia per gli uomini. Le sue parole, i suoi non detti, anche, sono una grande e preziosa eredità, una lezione di forza e speranza”.

“Come medici – conclude Anelli – come operatori sanitari lo abbiamo sempre sentito vicino: quando, da solo, pregava durante la pandemia in una Piazza San Pietro deserta. Quando ci definiva “i santi della porta accanto”, sempre pronti ad accogliere e curare; quando ci incontrava, più e più volte nel corso del suo Pontificato e aveva sempre per noi parole di apprezzamento e incoraggiamento; quando, per il Giubileo degli ammalati e del mondo della sanità, è voluto scendere tra noi, per la sua prima uscita dopo il ricovero. Papa Francesco, con la sua stessa vita, si è fatto testimone di quel “miracolo della tenerezza” che è la cura, il farsi carico, tutti insieme, della sofferenza, che è la missione vera dei medici. Il Signore lo accolga tra i suoi Santi. Sia fatta la volontà di Dio”.

 Ufficio stampa FNOMCeO, 21.04.2025