La laurea finalmente, dopo tanti anni di studio. E l’agognata iscrizione all’Ordine: ora sono davvero un medico! Ora sono davvero un dentista! Punto d’arrivo? Certo che no. Solo la prima tappa di quella che si spera diventi una lunga e soddisfacente carriera professionale. Ma muovere i primi passi di sicuro non è facile, i dubbi assalgono… È obbligatorio iscriversi all’ENPAM? Come apro la partita IVA? E l’assicurazione professionale come la scelgo? Quale regime fiscale mi conviene? Come districarsi tra ricette e certificati? Cosa metto nella mia nuovissima borsa da medico o da dentista? Chi mi può aiutare?
È proprio per risolvere tutte queste incertezze che la Commissione Giovani dell’OMCeO Venezia organizza da anni le serate di benvenuto per le giovani leve, l’ultima lo scorso 21 maggio nella sede dell’Ordine, e redige un vademecum – che si può richiedere via e-mail alla segreteria – da tenere a portata di mano con tutte le dritte giuste per chi si affaccia alla professione.
«Noi siamo qui oggi – ha sottolineato il coordinatore Andrea Zornetta – per darvi il benvenuto e per dirvi che l’Ordine non è solo una tassa obbligatoria da pagare. Il nostro Ordine, infatti, offre anche tanti servizi: c’è ad esempio un commercialista a cui potete rivolgervi gratuitamente per aprire la partita IVA. O il consulente che si occupa di visionare le vostre polizze assicurative prima di firmarle per capire se i massimali sono giusti, se le clausole sono corrette, se ci sono cose nascoste che magari non riuscite a interpretare. Ci sono anche dei legali a nostra disposizione, due avvocati che possono essere di sostegno in caso di bisogno. E ci siamo noi, colleghi più esperti, pronti a darvi tutto l’aiuto e i consigli possibili. L’Ordine, insomma, può diventare per voi la vostra nuova casa».
Guarda qui i volti dei protagonisti
In un clima molto informale, pronti a essere interrotti dalle tante domande dei partecipanti, i diversi componenti della Commissione – Luca Donolato, ex coordinatore, Giovanni Rizzo, Giulia Nardin, Riccardo Caberlotto, Jacopo Scaggiante, Luca Pellizzato e Sara Browuers – si sono alternati per approfondire i diversi temi che possono provocare grattacapi a chi si avvia alla professione.
Tra gli argomenti declinati:
- l’iscrizione all’Ordine con le varie commissioni e i gruppi di lavoro, il ruolo della Federazione nazionale e la distinzione con i sindacati, la cui adesione è volontaria e non obbligatoria;
- qualche appunto sul Codice Deontologico, sui procedimenti disciplinari e sulle possibili sanzioni che possono colpire i professionisti;
- i titoli che possono comparire su targhe, timbri e biglietti da visita: solo quelli di laurea, di abilitazione o di specializzazioni e master universitari. Con un alert in più per gli odontoiatri: «Specialista in implantologia, ad esempio, o in medicina estetica, si sente molto, ma è un titolo che non esiste»;
- l’obbligo per ogni professionista di avere lo SPID e la PEC, il sistema di identità digitale e la posta elettronica certificata, che l’Ordine offre gratuitamente;
- la funzione dell’ENPAM e la sua utilità, pensando al futuro, le quote attive, il ruolo dell’INPS, il contributo del Fondo Sanità;
- le clausole da far inserire nell’RC professionale, le altre garanzie – per la casa, per lo studio, per la famiglia, per la propria salute – che possono tornare utili a un professionista alle prime armi e la possibilità di consultare gratuitamente all’Ordine un broker che valuta il mercato assicurativo e mutualistico per dare il consiglio spassionato più utile, senza alcun interesse commerciale;
- l’aggiornamento professionale e gli ECM, tra esenzioni per il primo anno e accumuli per i successivi, e le altre possibilità di formazione;
- la partita IVA, i regimi fiscali, i costi detraibili e quelli deducibili, l’emissione della fattura, digitale o cartacea;
- la gestione del sistema TS (Tessera Sanitaria) a cui inviare le fatture due volte l’anno;
- i diversi tipi di certificato e di ricetta – cartacea o dematerializzata – che medici e odontoiatri possono redigere e le diverse esenzioni. Con un paio di consigli, il primo sui certificati: «Non certificate mai quello che non potete verificare. Se una cosa vi viene riferita dal paziente, non certificatela come riscontrata, ma solo come “riferita da”». Il secondo sui farmaci: «Prescrivete solo medicinali inerenti alla vostra professione e a ciò che state trattando perché ci sono farmaci che possono essere anche tossici e hanno regolamentazioni particolari»;
- un focus un po’ più articolato sul rapporto tra il professionista e le strutture sanitarie, con i punti fondamentali su cui fare attenzione e la possibilità, in caso, di sottoporre ai legali dell’Ordine il contratto lavorativo prima di firmarlo. «Succede – ha sottolineato Andrea Zornetta – che strutture meno organizzate, tipo catene low cost, ingaggino giovani odontoiatri, che accettano, accecati da compensi favorevoli, locali belli e luminosi, tutto accattivante… Fate molta attenzione perché non sempre queste strutture sono gestite da medici, ma da manager che fanno semplicemente un business. Vi mettono lì e vi dicono cosa dovete fare. E voi che siete poco esperti e un po’ ingenui, magari lo fate anche. Ma in caso di danni, di chi è la responsabilità? Di chi ha commissionato il lavoro o vostra che l’avete eseguito? È solo vostra»;
- la borsa del primo soccorso, che deve essere sempre pronta nello studio e sul cui contenuto vanno controllate regolarmente le scadenze, e l’utilità di conoscere le tecniche di rianimazione cardiocircolatoria e l’uso del defibrillatore;
- le attività lavorative che i neoiscritti possono svolgere: dalle sostituzioni dei medici di famiglia alla continuità assistenziale, daii corsi di primo soccorso nelle aziende all’attività per le assicurazioni e l’assistenza medica agli eventi sportivi;
- cosa mettere nella propria borsa del medico: «Solo strumenti che sapete usare e farmaci di cui conoscete gli effetti».
Prima di chiudere l’incontro, dalla Commissione Giovani una sottolineatura importante sulla responsabilità medica che fa sempre capo al professionista. «Se qualcuno tende a imporvi qualcosa – hanno spiegato – ricordatevi che i primi responsabili di quello che fate siete voi. E la scusa “ho fatto quello che mi ha detto” non regge mai».
Quindi un appello finale ai giovani neoiscritti a partecipare alle attività dell’Ordine e soprattutto ad entrare in contatto, attraverso i canali social, con la Commissione. «Perché anche noi – ha concluso Andrea Zornetta – abbiamo bisogno di un ricambio, di idee nuove, di buona volontà. Poi, diciamo la verità, il nostro è un gruppo di lavoro veramente molto giocoso, gioviale. Siamo soprattutto un bellissimo gruppo di di amici… Qualsiasi cosa, qualsiasi dubbio, chiamateci, consultateci prima magari di commettere qualche errore professionale che potrebbe poi essere spiacevole». L’Ordine, dunque, non come qualcosa di lontano ed estraneo, ma come un rifugio, un porto sicuro. Come una nuova casa, come una nuova famiglia.
Chiara Semenzato, giornalista OMCeO Venezia