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L’ideale passaggio di testimone tra i “maestri”, che hanno celebrato con emozione i 50 anni di laurea, e le nuove leve, i giovani medici e odontoiatri che, con altrettanta emozione, hanno pronunciato il Giuramento di Ippocrate. Ma anche l’omaggio di tante autorità ed istituzioni e, grazie all’intervento dei due presidenti Giovanni Leoni e Giuliano Nicolin, un’occasione per fare il punto sull’evoluzione della professione, sui cambiamenti, che già incidono e continueranno a farlo, e le sfide a cui sarà sottoposta nell’immediato futuro.
È stata tutto questo la Giornata del Medico e dell’Odontoiatra 2025, organizzata dall’OMCeO lagunare lo scorso 2 ottobre al Teatro Goldoni di Venezia, il più antico e prestigioso della città, messo a disposizione ancora una volta dall’amministrazione comunale. Una vera e propria festa che si è aperta con un video che ha segnato la storia della categoria: medici e odontoiatri per la prima volta in prima fila il 2 giugno 2022 ai Fori Imperiali, a Roma, alla parata della Festa della Repubblica. Un riconoscimento importante voluto dal capo dello stato Sergio Mattarella.

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Il benvenuto dei presidenti
Una grande giornata di celebrazione, certo, che non ha potuto però dimenticare le tante criticità che affliggono il lavoro quotidiano dei camici bianchi e le diverse sfide che il mondo sanitario si ritroverà ad affrontare nell’immediato futuro. A partire, ad esempio, dalla demografia «che è un problema essenzialmente di assistenza – ha sottolineato il presidente dell’Ordine e vice nazionale Giovanni Leoni – e che l’Italia subisce più di altri paesi europei. Questa è la grande sfida che ci attende. Il calo del numero di figli per coppia non è un problema gravissimo solo sotto il profilo sanitario, ma ad esempio anche per la tenuta del sistema del lavoro e delle pensioni». Gli ostacoli da superare saranno la crescente non autosufficienza, i troppi anziani soli, le spese che le famiglie si dovranno inevitabilmente accollare per assistere i propri familiari.
Tra gli altri temi affrontati dal presidente Leoni:

  • le possibilità incredibili, così le ha definite, che saranno offerte dall’evoluzione tecnologica, dalla robotica all’intelligenza artificiale, «che sarà – ha spiegato – al servizio del medico e non sostitutiva del medico»;
  • le indispensabili doti umane che un medico deve avere per fare il suo lavoro, a partire ad esempio dalla pazienza di fronte ad assistiti, magari di età avanzata e che «non riescono neanche a spiegare bene i loro sintomi e poi si preoccupano per i percorsi terapeutici che indichiamo»;
  • le difficoltà, in primis linguistiche ma anche di approccio, legate all’aumento di pazienti di origine straniera.

«Termino – ha concluso il presidente dell’Ordine – con un invito, un saluto e un riconoscimento immenso a tutti i nostri colleghi medici, infermieri, operatori sociosanitari che lavorano nei teatri di guerra, e in particolare in questo periodo a Gaza. Colleghi che cercano di fare il loro lavoro in condizioni assolutamente drammatiche e a cui voglio dedicare un applauso».

Uno sguardo rivolto subito ai giovani colleghi, invece, da parte di Giuliano Nicolin, presidente della CAO lagunare e componente della CAO nazionale. «Voi vi siete iscritti a un Ordine – ha detto loro – che vuole essere per voi una nuova casa. Ed è un Ordine sano: un consiglio di colleghi che si rispettano e che si conoscono, dove ci sono anche delle belle amicizie. Cosa che non succede altrove». E se la tecnologia è il futuro che avanza, ai nuovi iscritti la guida degli odontoiatri ha lanciato anche un accorato appello «ad usarla bene, senza abusarne, facendo sì che sia al nostro servizio. Credo che l’intelligenza artificiale sia molto artificiale e ancora poco intelligente, quindi bisogna stare attenti a tutto quello che ci offre».
Dal presidente Nicolin, infine, anche una riflessione sulla scarsa autorevolezza e credibilità di cui soffre la categoria medica in tempi di pretese pressoché irrealizzabili da parte dei pazienti, di autodiagnosi, di recensioni, spesso false, cercate su web e social, un po’ come si fa per gli alberghi e i ristoranti. «C’è un modo – ha concluso – di recuperare questa tendenza all’affidamento e soprattutto l’autorevolezza nei confronti dei nostri pazienti. La strada è una sola e vi auguro di poterla mettere in pratica: dedicare tempo all’ascolto delle persone. Ascoltarle vi permette di entrare con loro in un rapporto particolare, di empatia, che vi aiuterà molto nel prosieguo della cura e della relazione. L’autorevolezza poi non si urla, come fa la pubblicità».

Le autorità sul palco del Teatro Goldoni
Un Ordine, fortunato, quello di Venezia perché, proprio grazie alla guida dei due presidenti, sono tanti gli spazi di rilievo che si è riuscito a ritagliare anche a livello nazionale e le sinergie solide costruite con le istituzioni più autorevoli del territorio lagunare.
Tante, dunque, le autorità che hanno voluto essere presenti sul palco del Teatro Goldoni per portare il loro omaggio alla categoria. Assente per concomitanti impegni istituzionali, il presidente della Regione Luca Zaia ha, però, inviato un lettera (il pdf in allegato: pdf Lettera LucaZaia(106 KB) ). «Questo appuntamento – ha scritto – è un’occasione preziosa per rendere omaggio a chi ha consacrato la propria vita al servizio dei malati e per accogliere con gioia chi si affaccia ora alla professione con entusiasmo e speranza. Ai professionisti pensionati va la nostra riconoscenza. Le loro mani, le loro parole, la loro presenza hanno accompagnato generazioni di pazienti con competenza e umanità» nella speranza la loro esperienza possa essere di esempio per i giovani colleghi. «Questa giornata – si legge ancora – è anche un momento di comunità. È il volto più bello dell’Ordine: quello che unisce, che celebra, che guarda al futuro senza dimenticare il passato».

«Fare il medico è qualcosa che hai dentro, è mettersi a disposizione degli altri» ha sottolineato Francesca Scatto, presidente della sesta Commissione consiliare e Consigliere della Regione Veneto, la prima a salire sul palco, invitando i giovani professionisti a ricordare «che dietro a una cartella clinica c’è sempre una persona» e che «passione deriva pathos, cioè anche patire con, una condivisione».
Da sempre al fianco dell’Ordine in tantissime iniziative Simone Venturini, assessore alla Programmazione Sanitaria e alla Coesione sociale del Comune di Venezia, che ha ricordato come si sia voluto dare alla Giornata veneziana del Medico e dell’Odontoiatra «un valore e una connotazione anche comunitaria, civile. Questo momento non è un affare solo da medici, riguarda il funzionamento di un intero sistema, il Servizio Sanitario Nazionale. La città vi abbraccia forte: sulle vostre spalle c’è una grande responsabilità e la città vi è grata, vi è riconoscente per aver scelto questa straordinaria missione».

Dalla sfera locale si è passati poi a una dimensione più nazionale con la partecipazione di Filippo Anelli, presidente dell’OMCeO di Bari e soprattutto della FNOMCeO, che ha definito la professione come «la voglia di fare qualcosa di bello, una spinta straordinaria ad essere incisivi, una società che evolve e va al cuore del problema: la salute della gente, il benessere delle persone».
Tra i temi accennati dalla guida della FNOMCeO: la recente legge sull’intelligenza artificiale applicata alla medicina e alla ricerca varata dal Parlamento, la componente umana fondamentale per l’alleanza tra medico e paziente, la dimensione comunitaria che assume il benessere del singolo, la straordinarietà della sanità pubblica, che consente ad esempio di curare tutti con farmaci altrove costosissimi, il tempo dell’ascolto che è a tutti gli effetti tempo di cura. «Io credo – ha aggiunto – che il valore del tempo sia un valore straordinario. E lo sarà sempre di più in futuro, perché andiamo incontro alla medicina di precisione, dove ogni singola persona avrà diritto ad avere una cura personalizzata sulla base del proprio genoma».
Prima di congedarsi, dal presidente Anelli anche un pensiero a chi opera nei teatri di guerra. «A Gaza abbiamo vissuto situazioni drammatiche che abbiamo denunciato. È inaccettabile che si buttino pompe sugli ospedali, che si colpiscano le strutture sanitarie, le ambulanze. La situazione è diventata insostenibile e c’è una palese violazione dei diritti internazionali. Noi siamo contrari a ogni violazione delle regole, a qualsiasi tipo di genocidio, a qualsiasi tipo di intervento contro persone inermi e condanniamo gli atti di terrorismo. Crediamo che un mondo migliore sia possibile e ci crediamo perché ogni giorno proviamo a salvare vite».
Ad accompagnare il presidente Anelli quest’anno, per la prima volta ospite dell’Ordine in laguna, Andrea Senna, presidente della CAO nazionale e vicepresidente dell’OMCeO di Milano, che si è detto molto emozionato accennando alle sue origini veneziane da parte di madre. «La nostra – ha sottolineato poi rivolgendosi in particolare ai giovani colleghi – è una professione diversa da tutte le altre, che ti accompagna per tutta la vita, che ogni giorno ti permette di crescere, che vi darà tanta soddisfazione se la farete sempre con tre elementi: con la testa, con le mani, ma anche con il cuore».
Da qui l’obbligo di ricordarsi di avere sempre a che fare con «le persone nella loro totalità, con le loro problematiche fisiche e psicologiche». Per questo è indispensabile anteporre «il benessere del paziente all’interesse economico, non farsi suggestionare e abbagliare da terapie veloci, tipo catene catena di montaggio. «Abbiate il coraggio – ha concluso il presidente Senna – di dire no. La crisi che ha colpito la nostra professione deve essere per noi uno stimolo. Chi si impegna, chi si aggiorna, chi cura con etica il proprio paziente, farà fatica, la strada sarà lunga, ma sarà quello che eccellerà nel lavoro come nella vita».
A chiudere il terzetto di ospiti di caratura nazionale Guido Quici, presidente nazionale della Federazione CIMO-FESMED, che ha indicato il periodo del Covid come uno spartiacque tra la sanità del passato e quella del futuro. Il sindacalista si è quindi soffermato su uno dei tratti caratterizzanti del Servizio Sanitario Nazionale, l’universalismo delle cure, accessibili gratuitamente a tutti, oggi a rischio, sulla necessità di domare le nuove tecnologie, senza subirle, e seguire la strada maestra, quella indicata dal Codice Deontologico. Quindi l’augurio ai giovani colleghi: «Il futuro è vostro, prendetelo in mano e cercate di cavalcarlo con entusiasmo, senza abbattervi perché chiaramente capiteranno periodi un po’ più bui, ma occorre sempre reagire e far la propria professione per il bene comune di tutti».

«Sono 50 anni – ha sottolineato, invece, Giovanni Carretta, direttore sanitario dell’Ulss 3 Serenissima – che si parla di cambiamento in sanità. Ma attenzione: il cambiamento non è lineare perché nei sistemi complessi è iperbolico. Nei prossimi anni la professione cambierà in maniera drammatica, importante e rapidissima e voi giovani colleghi sarete i protagonisti di questo cambiamento». Un’evoluzione che passerà attraverso qualche criticità, come ad esempio la carenza di personale sanitario, ma anche attraverso nuove opportunità, come strumenti di calcolo sempre più potenti e il maggior spazio per le donne nella professione, «in una logica di qualità, di umanizzazione, di centralità del paziente – ha detto – il ruolo della donna sarà fondamentale».
Per la prima volta quest’anno sul palco del Teatro Goldoni anche un ospite che in qualche modo incarna sia la dimensione globale sia quella locale: Luigi Bertinato, medico e senior consultant dell’Ufficio europeo per gli Investimenti per la Salute e lo Sviluppo dell’OMS, che ha sede proprio in laguna, recente relatore al convegno di Venezia in Salute e di altre occasioni formative organizzate dall’Ordine.
L’esperto, dopo un rapido excursus sulla nascita in laguna dell’ufficio dell’OMS e delle attività che lo riguardano, ha aperto lo sguardo sulla dimensione internazionale ed europea di Venezia, «un territorio – ha detto – sensibilissimo al confronto. Abbiamo ereditato la grande cultura e apertura della Serenissima che è arrivata a globalizzare per prima la sua economia. Avete la grande responsabilità di entrare in un Ordine dei Medici importantissimo e la grande fortuna per la storia e la tradizione che hanno fatto scuola nel mondo nella sanità pubblica».
A chiudere la carrellata di ospiti e amici dell’Ordine, Pierluigi Vecchio, direttore generale della FNOMCeO, che si è invece soffermato sull’innovazione digitale e tecnologica fondamentale non solo per la professione, ma anche per gli aspetti gestionali e organizzativi della sanità. A partire proprio dagli Ordini che stanno potenziando la propria digitalizzazione e si stanno dotando di nuovi strumenti per entrare in una piattaforma nazionale ed europea per lo scambio di dati e informazioni in tempo reale e concreto. «Cercheremo – ha spiegato – di spendere bene i finanziamenti ricevuti e di usarli per avere una tecnologia sicura».

Una delle cerimonie più attese: sul palco i “maestri”
Dopo la visione del video di lancio di Venezia in Salute 2025, incentrato sulle attività che l’Ulss 4 Veneto Orientale ha messo in campo per far sì che salute e sanità diventino anche un driver per il turismo, e prima di entrare nel vivo della festa, un momento di raccoglimento è stato dedicato a chi non c’è più, ai tanti colleghi medici e odontoiatri di grande professionalità e pieni di umanità, stimati da chi ha lavorato con loro e molto amati dai loro pazienti, venuti a mancare nell’ultimo anno e i cui nomi sono stati letti, in un teatro ammutolito e commosso, dal presidente Leoni: Vittorio Averno, Francesco Basile, Roberto Bassi, Riccardo Bastianetto, Giuseppe Battistella, Mario Benin, Salvatore Capodieci, Stefano Cesari, Erica De Bei, Luigi Fassina, Agatino Floresta, Gabriele Giacomini, Salvatore Gravili, Vito Marchello. Virgilio Masinelli, Anna Elena Moraes Lago, Carlo Pianon, Eligio Piccolo, Giampaolo Pinato, Giorgio Purisiol, Luigi Roncaglia, Claudio Ronconi, Rodolfo Scarpa, Michele Sparla, Whie Liang Anton Siet, Carlo Stoppato, Francesco Tessier, Pasquale Zanta.
Un pensiero anche, per l’importanza avuta per la sanità italiana, al professor Federico Rea, luminare della chirurgia toracica e punto di riferimento per la cura delle neoplasie polmonari, scomparso prematuramente a luglio all’età di 68 anni.

Il grande cordoglio ha poi lasciato spazio a una delle cerimonie più attese: la premiazione dei colleghi che hanno festeggiato nel 2025 i 50 anni dalla loro laurea – corona d’alloro, dunque, per loro nel 1975 – che in molti casi continuano a darsi da fare, dedicandosi al volontariato, al terzo settore, alla ricerca, e che appartengono alle più diverse specialità: nefrologi, medici di famiglia, endocrinologi, oculisti, cardiologi, neurologi, rianimatori, gastroenterologi, ginecologi, geriatri, ematologi, oncologi, medici del lavoro, medici legali, pediatri, ortopedici, otorinolaringoiatri, chirurghi e pneumologi.
Sul palco del Teatro Goldoni hanno sfilato mentre venivano letti i loro curricula professionali: Bruno Agazia, Vittorio Betetto, Angelo Boscolo Bariga, Pino Boscolo Rizzo, Loretta Brolese, Diego Caberlotto, Adriano Campioni, Anna Cannizzaro, Giorgio Chiozzini, Antonino Ciappa, Claudio Contessa, Sebastiano D’Anna, Maurizio De Iacobis, Francesco Di Mario, Manfredo Dina, Giuseppe Donà, Renato Fameli, Massimo Gion, Giancarlo Magarotto, Roberto Montagnani, Gabriele Optale, Claudio Ortolani, Gianpaolo Parolini, Pier Giorgio Pasquon, Gabriele Petrolito, Roberto Rumiato, Giampaolo Seno, Vincenzo Stracca-Pansa, Alessandro Suppa, Fabia Sussi, Emilio Tressich, Fulvio Ursini, Fabio Vedovato, Vittorio Zaltron e Gian Paolo Zan.
Un momento particolarmente intenso è stato vissuto dai rappresentanti dell’Ordine quando è salito sul palco per essere premiato il segretario Paolo Sarasin. A declamarne i successi professionali Roberto Monaco, segretario della FNOMCeO e presidente dell’OMCeO Siena, che ha accennato anche all’importanza della formazione continua per i camici bianchi e all’esperienza del liceo a curvatura biomedica «che sta dando risultati importanti con migliaia e migliaia di ragazzi che hanno imparato cosa vuol dire essere medico, non fare il medico. Hanno capito i sacrifici, che il medico non si improvvisa, che si studia perché è una missione, una passione, un mestiere che ci avvicina alla sofferenza, alla difficoltà, alla fragilità degli esseri umani e che, allo stesso tempo, dà dignità alle persone malate».

L’Ordine, i volti, le attività
Introdotto da due clip realizzate dalla FNOMCeO – uno della campagna “Crescono i medici, cresce la Sanità” lanciata nel 2024 per valorizzare il ruolo dei medici, ridare dignità alla professione e sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore sociale dei medici, l’altro di quest’anno per sensibilizzare l’opinione pubblica contro le aggressioni al personale sanitario – c’è stato spazio sul palco del Teatro Goldoni anche per conoscere i volti dell’Ordine, delle tante persone che lavorano instancabilmente dietro le quinte e rendono possibili le iniziative formative, tutte le attività, i servizi gratuiti a disposizione degli iscritti. A partire dal vicepresidente Cristiano Samueli e dal segretario Paolo Sarasin, ma anche i componenti del direttivo Raffaella Boscolo Mezzopan e Luca Dal Carlo, anche vicepresidente della CAO lagunare, Roberto Parisi, revisore dei conti, la giornalista Chiara Semenzato e il videomaker Enrico Arrighi, lo staff di segreteria, guidato da Carla Carli, con Donatella Favaro, Irene Callegaro e Mary Chinellato, e ancora Luca Donolato, Giulia Nardin e Jacopo Scaggiante della Commissione Giovani Medici e Odontoiatri, rimasti poi sul palco per presentare ai neoiscritti le loro attività e l’imminente serata di benvenuto e accoglienza a loro dedicata in programma il 13 ottobre nella sede dell’Ordine. «Il nostro scopo – ha spiegato il dottor Donolato, già coordinatore della Commissione – è aiutare i giovani colleghi a muovere i primi passi nella professione. Cerchiamo di dare informazioni semplici e pratiche per non commettere errori, ciò a cui fare attenzione per non commettere dei passi falsi».

Largo ai giovani
Per chiudere la giornata e la festa in bellezza, sono stati alla fine chiamati sul palco i 58 giovani neolaureati – davvero molte di più le dottoresse rispetto ai colleghi uomini – che si sono iscritti quest’anno all’Ordine e che hanno pronunciato il Giuramento di Ippocrate, loro guida e loro faro per gli anni a venire, entrando così a pieno titolo nella professione, a cui i due presidente hanno consegnato anche l’attestato e il Codice Deontologico.
Questi i loro nomi: Elisa Baldissera, Valentina Baradel, Gloria Basso, Sara Basso, Laura Bellassai, Roberto Bellato, Bianca Bernante, Beatrice Bonafè, Marta Bortolozzo, Francesca Boscolo Bragadin, Giorgia Boscolo Camiletto, Beatrice Bozzer, Giulia Bragato, Angela Bregolin, Virginia Brussolo, Alessandra Campaner, Matteo Casonato, Giorgia Clementi, Eleonora Cossar, Antonio Donolato, Ilaria Ferro, Tommaso Ferron, Giulia Finotto, Ilaria Fiore, Diane Gasparin Rorig, Gaia Gribaldo, Francesco Iannoli, Gloria Lunian, Pietro Magagnin, Letizia Mamprin, Sara Manzoni, Beatrice Marangoni, Arianna Maronato, Pietro Mazzaro, Matteo Michieletto, Giovanni Alberto Monguzzi, Ilaria Naccari, Beatrice Niero, Elisa Papaccio, Federica Pavan, Luigi Pavan, Claudia Piasentin, Giulia Pivetta, Giulia Proia, Silvia Rossetto, Pietro Sanfilippo, Nataliya Skvortsova, Claudia Sorgato, Marco Trombetta, Wendy Tung, Tommaso Turchetto, Benela Mary Vasa, Laura Vecchiato, Alice Veronese, Ludovica Vianello, Chiara Zago, Alessio Zanata, Giulia Zilli.
A nome loro, a platea tutta in piedi, la più giovane tra gli odontoiatri, Valentina Baradel, e la più giovane tra i medici, Silvia Rossetto, hanno letto il Giuramento di Ippocrate.
Un potente “lo giuro” ha risuonato sul palco del Teatro Goldoni, a cui ha risposto un caloroso applauso della platea per augurare ai nuovi iscritti una vita professionale lunga, appassionante, stimolante e piena di soddisfazioni. «Benvenuti nel nostro Ordine – le parole conclusive del presidente Leoni – che speriamo diventi per voi una seconda casa! L’Ordine vuole essere per voi una nuova famiglia dove potete trovare consiglio, sostegno, collaborazione. Chiamateci, non esitate...». Appuntamento al 2026.

Chiara Semenzato, giornalista OMCeO Venezia